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Immagina una bella tavolata, magari all’interno di una taverna con mobili in legno e un caminetto. Al centro della tavola un tagliere con una polenta appena versata dal paiolo e, su un altro piatto, dei bei salsicciotti tolti da poco dal fuoco.
Bottiglie di vino sparse sulla tovaglia a quadri, pronte per essere stappate.
Ti stai domandando quale vino avranno scelto i commensali da abbinare alla polenta e salsiccia? All’interno di questo sogno non so, ma se mi segui ti dirò quello che sceglierei io.
Come si fa la polenta? Un ripasso
La polenta con salsiccia è un piatto tipicamente invernale che può essere cucinato in diversi modi.
Ad esempio c’è la versione con la salsiccia al sugo che riposa sul letto di polenta, oppure ad accompagnare polenta e salsiccia ecco un contorno di funghi.
Oggi mi occupo della ricetta base, pratica e anche veloce volendo: polenta e salsiccia alla brace.
La cosa migliore sarebbe la polenta cucinata al momento nel paiolo di rame e girata a mano con un lungo palo di legno che ho scoperto chiamarsi “mescola”. Segui il video per un piccolo ripasso su come si fa la polenta.
Comunque di certo non sto qui a guardarti nella cucina e, tantomeno, nel piatto quindi se hai fatto in rapidità sia per la polenta che per la salsiccia non lo dirò a nessuno. 😉
Quale vino per polenta e salsiccia alla brace?
Ovviamente un rosso, su questo non si discute. Quando si tratta di piatti corposi il vino rosso è il nostro migliore amico e, anche questa volta, ci dà una mano. Per un piatto tipicamente del Nord Italia (non me ne vogliano il Centro e il Sud…) oggi scelgo un vino piemontese, uno di quelli che per forza di cose hai già sentito nominare: la Barbera!
Mi raccomando: è femmina, quindi usa l’articolo appropriato se no si offende.
Barbera d’Alba!
La Barbera è uno dei vini che da che mondo è mondo rappresenta il Piemonte e la sua storia. Da sempre legata alla tradizione rurale e contadina, la Barbera nasce grazie a rigorose selezioni e al duro lavoro sia in vigna che in cantina. Procedimenti che hanno permesso a questa varietà di affermarsi come protagonista tra le produzioni piemontesi, sia nell’Astigiano che nell’Albese.
La spiccata acidità è tipica del vitigno ed è parte integrante della sua personalità, tuttavia nella versione Superiore, la Barbera d’Alba è sottoposta ad affinamento minimo di 12 mesi, per attenuarne l’affilata freschezza ed esaltare struttura e vigore del sorso.
È un vino versatile, ricco di storia e carattere, dalla beva fresca e agile, nella versione tradizionale, e più solida e complessa in quella Superiore.
Ottimo per accompagnare svariate preparazioni, è il compagno ideale di pranzi in famiglia e con gli amici, all’insegna della convivialità e della spensieratezza.
Polenta, salsiccia e Barbera d’Alba
Cosa vuoi di più? Ah no, quella è un’altra cosa…
Se il tuo piatto preferito è una bella polentina calda e la salsiccia sfrigolante, penso di averti dato una buona dritta per gustarli alla grande.
E tu che cosa bevi con polenta e salsiccia? Ti aspetto nei commenti.
Scheda tecnica
- Colore: rubino intenso, spesso con riflessi purpurei.
- Al naso offre profumi ricchi, invitanti e freschi, di frutta fresca croccante e succosa, arricchiti da piacevoli sentori floreali di rose e viole appena colte. Il sorso si presenta equlibrato tra dinamica freschezza e leggera tannicità, offrendo una beva saporita e gratificante, giocata sulla gradevole persistenza del frutto.
Dopo un passaggio in legno, di almeno un anno nella versione Superiore, la Barbera d’Alba acquisisce un sorso più solido, avvolgente e strutturato, nonché affascinanti note speziate con richiami di vaniglia e pepe verde. - Abbinamenti consigliati: carni alla griglia, salsiccia alla brace, primi piatti al sugo di carne, affettati e salumi, agnolotti, bollito misto, risotti ai formaggi, stinco di maiale al forno, scaloppine ai funghi porcini, tagliatelle con ragù di salsiccia, formaggi mediamente stagionati.